I GIOIELLI DEL MASSACRO, parte seconda
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cautela gli avventurieri decisero allora di inoltrarsi nella vasta sala che si apriva
davanti ai loro occhi. Kenneth entrò senza indugio, l' arco teso in mano. La
torcia retta da Kyelsh illuminava una vasta sala interrotta da numerose
aperture.Niente minacciava gli uomini, neppure una delle miserevoli creature
parve essere all' erta in quegli umidi cunicoli. Entrarono con passo esitante.
Dopo pochi passi il terreno sotto ii piedi dell' arciere cedette di schianto,
rivelando una buca profonda tre metri abilmente celata da una pelle tesa sotto
un sottile strato di terriccio. Pochi istanti dopo una nera ombra calava veloce
su di lui, assieme ad altre quattro che calarono sul gruppo di attoniti
avventurieri: ragni giganti muovevano le loro esili zampe verso di loro, alcune
già ghermivano gli uomini. Presto si riebbero e dopo alcuni secondi di lotta
serrata delle mostruose creature non restava che una poltiglia mucosa e
brunastra. Nessuna ferita di rilievo era stata inflitta al gruppo di
esploratori. Scelsero la galleria sulla sinistra e la percorsero fino a quando
non scorsero parecchi grandi massi che ingombravano il corridoio, un sommesso
ringhio proveniva dagli angoli lontani, malamente illuminati dalle torce.
Tranduil accese lo stoppino infilato in una bottiglia d'olio, Kenneth si mise
in posizione e incoccò il dardo sull' arco. La bottiglia tracciò una parabola
e cadde dietro uno dei massi sulla sinistra. Subito le fiamme illuminarono l'
angusto ambiente e una creature uscì dal riparo contorcendosi tra le vampe. Non
ebbe quasi ill tempo di urlare, due frecce furono rapidamente scoccate dall
'arciere e la ridussero al silenzio. Cautamente gli uomini avanzarono, i polmoni
irritati dai fumi che pervadevano il corridoio, pochi passi dopo furono
arrestati da una porta. Maiulas cautamente la scassinò e l' aprì molto
lentamente, insospettito dai colpi che ritmicamente vi provenivano. Entrarono
allora in massa per non dare il tempo di reagire agli eventuali nemici.Una
stanza circolare si parò davanti a loro, entro la quale due Lugroki
stavano discutendo indicando un loro compagno steso a terra con la fronte
occupata da un enorme bernoccolo.una quarta guardia giaceva a terra supina in un
angolo. Archont rapidamente spacciò uno dei due lugroki mentre il secondo
riuscì ad evitare i colpi di Maiulas e lo colpì di striscio al fianco. Baldrog
spezzò le ossa all'avversario che impegnava il predone e una freccia attraversò
la gola del quarto che rialzatosi si stava dirigendo verso la porta in fondo
alla stanza. Il suo corpo cadde mollemente al fianco della porta che aveva
parzialmente aperto.La aprirono allora completamente e percorsero allora il
corridoio fino a quando le loro torce illuminarono un vasto slargo, debolmente
illuminato da lontane torce. Non ebbero quasi il tempo di sorgere alcune figure
muoversi tra la penombra che due dardi colpirono la parete al loro fianco e uno
si conficcò profondamente nella gamba di Aikar. Il guerriero si accasciò al
suolo stordito dal dolore, cercando di dominarsi.Tre Lugroki molto più grossi
degli altri caricarono il gruppo impugnando delle rozze spade, archont, Baldrog
, Maiulas e Malkim si apprestarono a reggere l'urto, Tranduil cominciò a
sussurrare oscure ed inquietanti litanie mentre Kyelsh accese una delle
fiaschette 'olio che portava alla cintura.Dopo pochi secondi uno dei balestrieri
giaceva a terra trafitti dalla freccia di Kenneth e la lotta si accendeva al
centro della stanza. Maiulas recise un braccio ad uno degli avversari nel
momento in cui un altro colpiva al petto il diplomatico che cadeva a terra privo
di sensi. Archont tentava di parare i colpi frenetici del terzo lugroki e ormai
mostrava di essere alle corde.La situazione mutò nei secondi successivi: Kyelsh
invocò il suo dio e uno strano torpore invase uno dei possenti guerrieri
lugroki, uno dei balestrieri cadde a terra urlando e trattenendo una gamba ora
inerte; Tranduil lo guardava con soddisfazione...Un altra freccia scocco
dall'arco di kenneth e l'ultimo balestriere cadde con la gola trafitta.Fu facile
allora colpire l''ultimo guerriero.Medicate alla meglio le poche ferite,
accompagnarono Malkim fuori della grotta e caricatolo a cavallo lo scortarono al
villaggio affinchè ricevesse le cure di cui aveva bisogno.Il massacro poteva
aspettare ancora poche ore, fino all' alba successiva.partirono lasciando il
diplomatico in una capanna in compagnia dello sciamano tribale , per lui i combattimenti erano finiti, la ferita lo
costrinse a un lungo riposo.Constatarono che Kenneth non era più al suo posto,
qualche ignoto motivo l'aveva spinto ad abbandonare l' incarico.Giunsero verso
sera all' ingresso della caverna abbandonata il giorno prima ed entrarono con
mille precauzioni, scivolando tra le ombre silenti come rettili. Percorsero al
buio alcune decine di metri e constatarono allibiti che non era stata
predisposta nessuna misura di emergenza. Eppure i nemici dovevano sapere di
essere in pericolo, i cadaveri erano stati rimossi...Trattennero il respiro
temendo una trappola e percorsero le gallerie sino al luogo dell' ultimo
scontro.Tutto era stato pulito e nessuna guardia sbarrava loro il passo.Videro
una rozza porta che si apriva verso occidente e _Maiulas l'aprì. Si trovarono
in una sala circolare piena di pelli di strani animali stese ad asciugarsi. Il
fetore faceva lacrimare gli occhi e le torce emettevano una fioca luce
verdastra.Quindi le creature sapevano conciare le pelli...ma come mai erano
così scarsamente organizzate da non predisporre un' adatta accoglienza ai loro
indesiderati ospiti?Aprirono senza sforzo un altra porta della stanza circolare
e percorsero lo stretto e levigato corridoio che seguiva, si arrestarono solo
davanti una porta in legno massiccio rinforzato da inchiavardature
metalliche.Ancora una volta Maiulas estrasse i suoi ferri da scasso e tentò
più volte, esasperato alla fine provò a sforzare la serratura; i meccanismi
gemettero lugubremente prima di schiantarsi con un sonoro colpo. Apri la porta
quel tanto che bastava per assicurarsi dell'assenza di nemici, emise un sospiro
di sollievo quando si accorse che solo una parete di pietra levigata posta a
circa un metro da lui poteva aver udito i rumori dello scasso. Varcò la soglia
con passo sicuro e si trovò uno dei grandi lugroki a pochi passi da lui, un
altro era a pochi passi, sulla destra. Si voltò rapido sui talloni e s'accorse
così di avere altri due nemici , tutti si erano nascosti appiattendosi contro
la parete ai lati della porta.Colpito da una gragnuola di colpi il predone si
accasciò al suolo svenuto; su di lui accorse Archont che si pose in posizione
difensiva riparato dal suo grande scudo e con la lancia che teneva i nemici a
debita distanza.Per alcuni istanti la situazione parve reggere poi i Lugroki si
scagliarono contemporaneamente sul nobile cavaliere che fu costretto ad
indietreggiare, la sua lancia conficcata nell' addome di uno dei nemici.La mossa
non si rivelò fortunata per le misere creature verdastre, passata la porta
dovettero affrontare almeno quattro lame e in breve furono spacciate.I loro
colpi rabbiosi non furono però inefficaci: Tranduil, Maiulas ed Aikar
riposavano a terra, i corpi coperti dal sangue che sgorgava da numerose ferite.
Per un altra volta gli avventurieri percorsero coperti del loro sangue le umide
gallerie per riguadagnare l'uscita. All' esterno organizzarono un campo in cui
trascorrere la notte per dar modo ai feriti di recuperare le forze,
fortunatamente nessuna ferita si dimostrò preoccupante.