OMO III°:  La tana degli Ogre

Dopo l' increscioso incidente avvenuto nella bottega di Wezmer, il gruppo di avventurieri decise di prendere varie strade per far perdere le proprie tracce: Stesicoro iniziò a frequentare taverne e teatrini e a proporre canti e poemi, Thaz Bur decise di vivere nelle foreste per un paio di settimane, Kyelsh, Attila , Maiulas e Trandhuil vollero seguire Guff verso le montagne alla ricerca della miniera dimenticata che aveva messo in moto questa catena di eventi.

Dopo un viaggio di tre giorni, molto tranquillo, raggiunsero le pendice dei monti al confine con la regione del Saralis. Guff non ritenne opportuno seguirli tra i monti e fornì loro una dettagliata descrizione del percorso adatto a raggiungere l' ingresso della miniera. Dopo tre ore di scalata i nostri avventurieri giunsero in un villaggio minerai abbandonato da lungo tempo da cui dipartiva una strana strada composta da assi di legno e lunghe strisce di ferro.Dopo aver esplorato le desolate catapecchie senza risultato decisero di seguire quell' inusuale sentiero.Dopo poche decine di metri Maiulas si accorse di un sottile filo metallico che attraversava il sentiero per poi sparire entro una fessura dissimulata da alcuni massi coperti di muschi. Non riuscendo a capirne il funzionamento ma sicuro di trovarsi davanti ad una trappola avvisò i suoi compagni e proseguirono verso l'imbocco della miniera, ormai visibile, distante alcune decine di metri davanti a loro  . Stavolta gli acuti sensi di maiulas non lo aiutaronoa a trovare la seconda trappola, posta  a pochi metri dalla prima. Il suo piede tranciò il sottile filo metallico che attraversava il sentiero e subito dopo un rumore fragoroso ruggì alto sopra di loro, dall' interno della miniera.Un  pesantissimo carrello di ferro si stava precipitando verso di loro a folle velocità, sobbalzando sui binari e minacciando di sfracellare ogni cosa sul suo percorso.I nostri avventurieri ebbero la prontezza di appiattirsi contro la parete rocciosa, riuscendo così a scampare una morte sicura. Qualche secondo dopo il sordo rumore dell' impatto del carrello rimbombava nella valle, sovrapponendosi a quello di una rauca e grottesca risata proveniente dall' imbocco della miniera. Voltatesi, gli allibiti avventurieri videro una creatura che sembrava uscita dall' incubo di un ubriaco: alta quasi tre metri, un aspetto umanoide con tratti bestiali, vestito di pellami dall'odore pestilenziale...un ogre; così venivano chiamate creature con questo aspetto.Il primo che mai avessero visto, l' ultimo che avrebbero voluto vedere.Dopo aver smesso di irriderli, la creatura si drizzò e gli rivolse con il suo gutturale idioma alcune domande...a giudicare dal tono.Nessuno capì. Non ricevendo risposta, lesto raccolse una roccia e la scagliò verso gli stupefatti uomini che lo fronteggiavano, Il colpo mancava di mira e venne deviato dallo scudo di Maiulas.Fu allora che la rabbia calò sui sensi di Attila: dopo aver gridato la sua rabbia caricò il mostro agitando selvaggia l' ascia.una roccia lo colpì in pieno torace, facendolo cadere privo di sensi e con il petto coperto di tremendi lividi violacei.Fu allora che Maiulas scattò in avanti, falchion in pugno...probabilmente anche lui sarebbe stato abbattuto se non fosse accaduto un fatto incredibile: il mostro cadde a terra privo di sensi e per il predone fu facile spacciarlo.Uno strano sorriso era dipinto sul volto di solito impassibile di Tranduil l' elfo scuro.

Prestati i primi soccorsi ai feriti, venne deciso di avventurarsi entro il buio portale della miniera. Maiulas entrò dopo aver acceso una torcia, gli altri andarono giù e portarono faticosamente il carrello entro la miniera, per questo lavoro impiegarono almeno tre ore....Intanto Maiulas, abituatisi al fetore che stagnava entro la grotta avanzò...i suoi occhi si adattarono alle penombre generate dalla torcia e vide un vasto ambiente con cinque gallerie, in un angolo giaceva scomposta la figura di un' altra di quelle grottesche creature, il corpo trafitto da numerose rozze frecce.Dopo una veloce ricognizione si scoprì  che solo due gallerie proseguivano in stretti cunicoli, le altre tre erano delle gallerie d' assaggio profonde pochi metri, ingombre di detriti e attrezzi da scavo ormai inservibili.Dopo che tutti furono riuniti nella vasta sala,  i nostri avventurieri iniziarono l' esplorazione alla ricerca del prezioso minerale,  tranne Attila che venne lasciato riposare vicino ad un fuoco acceso con del legno trovato accatastato dentro la miniera.Poco dopo essere entrati in uno dei due cunicoli trovarono una robusta porta in legno massiccio che risultò aperta. Oltre la soglia si trovava uno strano monolite prismatico alto quanto un uomo composto da un materiale simile al marmo, la stanza rischiarata da una fioca luminescenza bluastra emessa dalla pietra risultava ingombra di numerosi cadaveri di uomini e animali; un velo di brina copriva le loro forme. Kyelsh e Tranduil stettero sulla soglia e l' intrepido Maiulas decise di entrare nonostante un presentimento di sventura che gli scivolava lungo la schiena.Quando fu a meno di un passo un fulgido lampo blu si sprigionò dall' obelisco e lo investì in pieno, come investì i due sulla soglia: Maiulas cadde esamine a terra, il volto coperto di ghiaccio, il chierico sembrava ridotto in fin di vita e Tranduil si reggeva a stento in piedi. Riuscirono a trascinarsi vicino al fuoco acceso nella sala centrale e qui attesero di riprendere le forze. Maiulas destava la preoccupazione dei suoi due compagni,  i suoi orecchi erano di uno strano colore ocra...

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