Nella tana degli ogre, parte II
ipresisi dopo un paio d'ore di riposo, gli avventurieri partirono alla
ricerca del prezioso minerale, avanzando alla fioca luce delle torce lungo
budelli di roccia angosciosamente riecheggianti, ogni passo sembrava una folle
cacofonia. Solo Maiulas e Tranduil ancora si reggevano in piedi, solo loro
percorsero quelle anguste gallerie per poi separarsi al fine di poterle più
velocemente esplorare.Il predone percorse con passo circospetto i l corridoio
immerso nell' oscurità fino all'entrata di una vasta camera .Entratovi, la
fioca luce della torcia illuminò una catasta di legname putrescente e dopo di
questo la figura di una delle creature che a quanto semvb4rava infestava quei
cunicoli. Per la verità sembrava più piccola di quelle trovate all' ingresso.
Maiulas non voleva uccidere gratuitamente e cercò di offrirle del cibo che
portava in zaino.Ricevette in cambio dei minacciosi grugnti e dei suoni
gutturali che non riuscì ad interpretare.Si avvicinò ulteriormente, la
scimitarra in una mano e il cibo nell' altra; questa volta la creatura
lestamente impugnò uno spezzone di legno e cercò di clpire l'avventuriero. Fu
una mossa vana e portò come unico risultato il ricevere un fendente al fianco.
L' ogre si ritirò allora lamentandosi contro una parete rocciosa; Maiulas
decise che non valeva la pena infierire, t<anto più la stanza priva di ogni
oggetto di valore non richiedeva un ulteriore permanenza. Continuò per alcuni
passi, sensi all' erta nel caso la creatura riprendesse coraggio e cercasse di
coglierlo di sorpresa , fino a trovare un altro slargo.Già da alcuni metri
sentiva un odore nauseante, odore che divenne quasi insopportabile quando entrò
nella camera. Cumuli di escrementi e di ossa rosicchiate lasciavano intendere
l'uso che veniva riservato a questa zona. Stava per andarsene quando colse uno
scintillio tra i cumuli di sterco: incuriosito cercò un pezzo di legno e frugò
tra i detriti fino a scoprire una cotta di maglia, coperta da uno spesso strato
di letame. Forse così le creature volevano insozzare la memoria di chi l'aveva
precedentemente usata....La pulì con delle pelli trovate a terra e la mise in
zaino.quando si alzò per continuare l'esplorazione senti dei passi leggeri
provenire dal corridoio e pochi secondi dopo comparve l'inquietante figura di
Tranduil.Aveva speso inutilmente parecchi minuti nel tentativo di capire
la funzione dello strano monolite.Nel frattempo Kyelsh afferrato un pezzo di
legno fiammeggiante decise di esplorare l' ultima imboccatura . Con passo cauto
procedette lungo i tetri budelli rocciosi, fino a che trovò un entrata alla sua
destra. Entratovi trovò una stanza, sui muri segni di profonde unghiate, vicino
alla porta un graffito raffigurante un drago.. le sue gambe tremarono , il suo
sangue si fece acqua. Mosse passi insicuri sulle gambe malferme e uscì. Nel
frattempo Maiulas vide davanti a sè il fioco bagliore di una torcia lontana.
impugno l' arco e incoccò la freccia. Un attimo prima di scoccare sentì la voce
del chierico che lo chiamava....proveniente dall' indistinta figura cui
stava mirando.Insieme trovarono un altro imbocco, parzialmente nascosto da un
brusco cambiamento di direzione della galleria. Lo percorsero per pochi metri,
fino ad entrare in una vasta sala, ingombra di un fitto tappeto di foglie
secche.Dopo un attenta perquisizione trovarono alcune rozze pipe in argilla
seccata al sole. Tranduil volle caricare una di queste pipe con le foglie di una
pianta a lui sconosciuta, fumatola si rese conto che si sentiva euforico, la
mente molto aperta, i suoi occhi percepivano cose prima solo confuse. Kyelsh
volle fare lo stesso ma forse quella sostanza era troppo forte per il suo ancora
debole fisico: aspiratolo, cadde riverso, una bava schiumosa gli sgorgava
tra le labbra contratte.Nessun tentativo di rianimarlo ebbe successo, si
cominciava a temere il peggio. Tranduil tornò alla stanza in cui era stato
ferito il secondo ogre e notò un filo purpureo di sangue che si insinuava
dietro un pesante masso accostato alla parete. Dopo vari e sterili tentativi di
trovare un congegno segreto gli avventurieri raccolsero le loro ormai deboli
forze e usando delle corde e delle travi di legno riuscirono a scalzare il
pesante macigno. Entrarono nel buio e claustrofobico budello roccioso celatovi
dietro, dopo alcuni metri il fioco chiarore delle torce illuminò una stanza
irregolare alle cui pareti era appoggiato la creatura ferita, ancora con in
pugno un pesante randello di legno, stretta a difesa di un altra creatura più
piccolo, simile alla prima.Sotto l'insistenza di Maiulas gli uomini si
avvicinarono alle due girando lentamente rasenti alle pareti rocciose, dando
modo alle due creature di potersene andare illese. Così accadde e le creature
guadagnarono di corsa l'uscita, fuggendo lontano da quello che per loro era un
mortale pericolo. In ogni caso oramai gli avventurieri avevano notato una serie
di bauli e di oggetti che ridestò la loro cupidigia e fece dimenticare le ormai
insignificanti creature. Dopo un attenta ispezione trovarono un baule colmo di
centinaia di vecchie monete bronzee, una bara con dentro una mummia rinsecchita
con annodato in fronte una fascia decorata, un lungo rotolo con disegnante
oscure rune, una bacchetta portante all' estremità un grosso cristallo.
portarono il bottino sino al carrello, vi caricarono il ferito Attila e l'
incosciente Kyelsh e cominciarono a spingerlo all' uscita. Giuntivi, rimasero di
sasso notando , illuminati da una pallida luna, i cadaveri cosparsi di
frecce delle due creature che avevano lasciato fuggire. Qualcosa non andava...Tranduil
allora stipò una parte dell'erba secca raccolta nel carrello, la incendiò
trattenendo il fiato e lanciò il fumante bolide verso la discesa.Una pesante
scia di fumo oleoso stagnò per alcuni minuti sul sentiero, avvolgendo tra le
sue spire ogni cosa fosse nascosta tra i massi. Solo allora gli uomini
percorsero con passo cauto il sentiero. arrivando sino al fondovalle.Qui
accesero un fuoco entro una delle capanne abbandonate, al fine di tratte in
inganno eventuali inseguitori. lasciatolo bruciare vividamente, si inoltrarono
nei boschi diretti verso la città di norek...del tesoro in minerali nessuna
traccia. Dopo un paio di giorni di marcia, ormai quasi in vista delle mura
cittadine, avvistarono da lontano una figura che si avvicinava a piedi. Si
disposero a difesa, non sapendo chi fosse il solitario individuo. Incontratolo,
seppero che si trattava di un nobile cadetto, in servizio presso un Ordine
cavalleresco. La sua missione era eliminare la minaccia portata da un gruppo di
ogre alle campagne di uno sperduto villaggio tra le colline. informatolo che
ormai non esisteva più necessità di affrontare un viaggio sino alle montagne,
accettarono la sua compagnia sino alla città .Già l' ombroso Tranduil
dimostrò al sua natura, i rapporti col nuovo arrivato non si dimostrarono
idilliaci.