omo IV°: Il tempio di
Darolin
uando
furono rientrati dalla spedizione sui monti Arvaliani, a mani vuote,
seguì per gli avventurieri un periodo di quieta di un paio di settimane.Questo
ozioso lasso di tempo fu interrotto una piovosa sera di aprile. Come ogni sera
gli uomini stavano passando il tempo bevendo e parlando alla taverna della Dama
Rossa, un uomo entrò dalla porta portando con sé una folata di vento ancora
carica dell' umidità della pioggia. Pochi lo notarono. Si diresse con il passo
incerto tipico dei marinai verso l' oste Jacon che dopo alcuni rapidi scambi di
battute indicò il tavolo in cui stavano cenando gli avventurieri.Tra di loro
c'era anche Dark Archont, nuovo membro della banda.Il marinaio si fece largo tra
la gente e afferrata la sedia di un ubriaco si sedette al loro tavolo. La
sua faccia, abbronzata e solcata dalle cicatrici non parve molto rassicurante,
accettarono comunque la sua presenza. Si presentò come Angus, primo ufficiale
della Tarantola, nave da carico sotto il comando del capitano Titus,
mercante da Lethys.Disse che aveva chiesto all' oste se conosceva alcuni tipi
disponibili a mettere alla prova il loro cuore e il loro braccio in cambio di
oro e che l'oste gli aveva indicato il loro tavolo.In breve disse che
avrebbero potuto discutere i dettagli dell' incarico direttamente con Titus, a
bordo della nave. Gli avventurieri decisero di farsi accompagnare fino al molo
Arrivatovi videro la nave e rimasero piuttosto impressionati dalla nave: le
robuste murate. le numerose balliste e l'assenza di bandiera incutevano un certo
rispetto. Angus fece calare una robusta passerella e con passo sicuro scortò il
gruppo fino alla cabina di poppa. Entratovi , gli uomini furono colpiti dalla
figura del mercante: la folta barba bianca e i capelli incanutiti mal si
accompagnavano al corpo, alto e asciutto; repentini guizzi appena celati dalle
ricche vesti scure facevano intendere muscoli solidi e nervosi come fasci di
corde.Secondo i racconti di Maiulas Titus dopo essersi presentato disse :"
io sono Titus, mercante di Lethys. Sto cercando degli uomini cui la mano
non sia meno svelta del loro pensiero. Per questo tipo d' uomo sono disposto a
spendere dell' oro, parecchio oro. Se questo è quello che cercate dovreste recarvi in un isola disabitata,
in un tempio abbandonato troverete un oggetto che sto cercando da molti mesi.
Purtroppo io non posso recarmi in quel luogo, la mia nave attirerebbe troppo l'
attenzione dei bastardi pirati che infestano quel braccio di mare! il mio
ridotto equipaggio non potrebbe certo respingere un arrembaggio, per quanto duri
possano essere i miei uomini.Per voi ci saranno dieci monete d'oro a testa ,
oltre al bottino che certamente troverete Capirete che
ora non posso darvi informazioni più dettagliate.Io ora devo salpare verso la
città di Borr alla ricerca di marinai da imbarcare. Tornerò tra quattro
giorni, se siete interessati fatevi trovare al molo. Ora mi devo accomiatare
signori, Angus vi accompagnerà a terra". Spinti dal bisogno gli
avventurieri decisero di accettare, nonostante le paure di Kyelsh, chierico di
Scalu.Temeva i pirati, a ragione. Archont e Tranduil si misero alla ricerca di
una barca da pescatori, certamente avrebbe distolto le attenzioni dei pirati.La
trovarono al cantiere del Vecchio Squalo; il prezzo non era dei più onesti ma
l'armatore garantiva la robustezza e si impegnò ad armarla e a rifornirla
di viveri entro due giorni .Trascorsero i quattro giorni, durante i quali si
cercarono informazioni su Titus, senza risultato.Qualche dettaglio sui
pirati venne scoperto tra le taverne ma era difficile distinguere le
esagerazioni pittoresche dalla verità.La nave ormeggiò all' alba del
giorno fissato, subito gli avventurieri si presentarono al molo.Accolti da Titus,
confermarono la loro disponibilità.dopo i convenevoli formali, il mercante
spiegò loro quel che voleva fosse fatto: recarsi sull' isola abbandonata di Vish
la vecchia, a circa 50 miglia al largo di Vish la nuova e qui cercare l'
abbandonato tempio di Darolin. L'isola è abbandonata da circa due secoli e
girano sinistre voci sugli esseri che possono averla nuovamente popolata."
Queste sono solo fantasie di marinai ottenebrati dall' alcol, l'unico pericolo
sono i pirati ma con loro basta fare un pò d'attenzione e gli si passerà sotto
il naso..." disse Titus.."Trovato il tempio, cercate in giro un elmo
da guerriero, lo sto cercando da mesi. Questa è il vostro lavoro. Ora che avete
accettato, potete accomiatarvi e accomodarvi nelle cabine che vi ho riservato.Il
viaggio fino a Vish Nuova durerà circa quattro giorni. Ah, non preoccupatevi
per la barca che avete preso a nolo, i miei uomini l' hanno gia assicurata alla
chiglia della tarantola Io vi aspetterò tra cinque giorni sul molo
principale. La mia attesa durerà una settimana; cercate di non deludermi".
Il viaggio fu tranquillo e dopo essere sbarcati Tranduil e Kyelsh si misero alla
ricerca di abili marinai per condurli sino all' isola. Nessuno accettò un
lavoro così rischioso, solo con l'inganno riuscirono a ingaggiare due marinai.
Al molo un soldato sbandato udì i loro propositi e in breve riuscì a
farsi ingaggiare. Il suo nome era Aikar e le sue tasche erano ormai vuote da
lungo tempo. Troppo tempo.Partirono e già dopo poche ore i marinai fiutarono
l'inganno: solo con lusinghe e minacce neppure molto velate agli avventurieri
riuscì di mantenere la situazione sotto controllo. Remarono due giorni, i
muscoli tesi allo spasimo e la pelle cotta dal sole; dei pirati nessuna traccia
all' orizzonte ma quando posarono i piedi sulla sabbia nerastra dell' isola fu
per loro una liberazione dalla tensione e dalla fatica che ormai aveva sfibrato
i loro muscoli. Lasciarono i due marinai a guardia della barca,
organizzarono un campo senza fuoco e si appisolarono per poche ore in un sonno
senza sogni, i loro sensi ottenebrati dallo sforzo.Il giorno dopo, poche ore
dopo l'alba furono in grado di camminare e cominciarono l'esplorazione.Si
imbatterono dopo poco tempo in un ruscello ormai secco e decisero di seguirlo.
Il percorso accidentato portava verso una bassa collina svettante tra le piante
che coprivano l' isola ormai selvaggia.Raggiunta la vetta, il loro sguardo
spaziò e videro a poche miglia di distanza una bianca costruzione sbrecciata,
le mura ormai quasi completamente coperte da un manto verde di rampicanti
e sorvegliata da una statua alta una decina di metri. La meta appariva
ormai vicina e questo spinse avanti il loro passo, veloce, tanto veloce
che bastò un ora di marcia veloce per raggiungere il basamento della statua,
Aikar il guerriero vide qualcosa brillare nella titanica mano protesa verso il
mare e decise di scalare la statua usando appigli regalati dall' implacabile
trascorrere del tempo.Dopo pochissimi minuti arrivò alla mano e riuscì a
scalzare la grossa gemma retta dalle possenti dita.Raggiunti i compagni mostrò
loro il bottino che passò di mano in mano.Tutti erano impazienti di mettere le
mani su altri tesori; solo Kyelsh era roso da un senso d' inquietudine: Scalu, il
suo dio, era irrequieto, senza dubbio quella gemma non porterà fortuna...