TOMO I:
on morti a Jervid
Dopo la deludente sconfitta subita presso i monti Sydre, dove non riuscirono a trovare il sacro calice di Hubner , io miei signori decisero di tornare alla città imperiale di Halkitaine per celebrare degnamente la triste morte del mago Alcante e di Vladimir, il paladino nero. Dopo un breve periodo di soggiorno presso quella splendida citta' Thassadar e Konan , unici superstiti , decisero di far ritorno alla loro marca , Shaeryel, cui giunsero dopo un viaggio senza storia lungo le pattugliate e finemente pavimentate strade imperiali. Arrivati in paese furono accolti tra urla festanti per il loro ritorno e singhiozzi per la morte dei loro compagni. Giunti al loro castello furono informati dalle guardie che ospiti li aspettavano: Hellheaven era tornato e con lui Kazzinger il nano guerriero dell' ordine della palla chiodata.
Dopo due giorni trascorsi tra banchetti , vino e lunghi racconti di gesta passate. I miei signori decisero di accompagnare il misterioso Nebuchadnezzagar a Jervid, porto alle foci del Kigh ,dove questi era intenzionato ad allacciare nuovi traffici commerciali. Nessuno sembrava conoscerlo ma lui dimostrava strana dimestichezza coi luoghi e con la gente...
Dopo alcuni giorni di viaggio tra aspre colline selvagge lavate da un' incessante pioggia, Hellheaven, Thassadar, Kazzingher, Nebuchadnezzar e il capo delle guardie sergente Ramirez giunsero alle porte di Jervid e solo dopo aver parlato alle guardie vestite di ferro brunito e pagato l' obolo di apertura videro schiudersi davanti a loro le porte della città, nero legno guarnito di luccicante bronzo.
Non fecero che poche decine di passi quando Hellheaven percepì un guizzo di luce verdastra, un guaito attonito della folla che lo circondava indaffarata e un movimento d'aria fetida. Girò di scatto la testa e la prima cosa che vide fu un putrido vecchio, nudo tranne una fascia ai lombi e con le mani rattrappite strette attorno a un rugginoso piccone. L'essere emise un rauco e sordo muggito, volse attorno i suoi vacui occhi da lungo tempo privi di quel riflesso vitale che distingue i vivi dai morti e cercò di colpire il mio nobile signore. Il piccone cozzò inutilmente sulla preziosa armatura di Hellheaven, emettendo un fiacco rumore, ben diverso dal suono che produsse ,un battito di ciglia dopo , la lama della spada che la mano del mio signore guidò attraverso quel cranio marcescente.
Subito la folla emise urla di approvazione e di trionfo, interrotte solo dall' arrivo di pattuglie di guardie che subito cercarono di riportare l'ordine , dopo aver raccolto testimonianze riguardo questo inquietante evento, presagio di oscuri e temibili avvenimenti.
Preso alloggio all'insegna dell' Galeone Spezzato i miei signori furono in breve tempo riconosciuti e sottoposti a festeggiamenti e a lunghi giri di bicchieri, il grog e la birra scorsero come onde in una tempesta. Solo al mattino la torpidità dell' alcol cominciò a diradarsi entro le mura umide della taverna in riva al mare; i miei signori stavano parlando tra loro quando furono distratti dall' arrivo di una donna avvolta in abiti la cui ricchezza e i soffici risvolti lasciavano trasparire un sottofondo di solida ricchezza e nobile gusto. "Salute a voi eroi stranieri ,il mio nome e'Jelena Ceywin Locht e devo proporvi un affare delicato e molto remunerativo, l'eco della vostra azione di ieri e' giunto fin alle mie orecchie" .Esordì la nobildonna. Dopo qualche secondo e in risposta ad un cenno d'assenso di Kazzingher e di Thassadar lei continuò " io guido una delle più grandi compagnie commerciali della città, o meglio , la guido solo da sei mesi, dopo la morte di mio padre Anerth. Ebbene, l'insano abominio che questo vostro guerriero" disse indicando Hellheaven" ha tolto dal mondo era mio padre. O quel che ne restava. Non capisco, era stato sepolto con una cerimonia solenne nel tempio di Telluri e mai malvagi incantesimi negromantici avrebbero potuto colpirlo. Vi chiedo di far luce su questo. Non solo per la memoria di mio padre ma anche per evitare che chiacchere di taverna a proposito di tremende minacce sulla città mettano in difficoltà i miei commerci."
Dopo aver contrattato il compenso per quest' azione, la donna proseguì " Se credete possa esservi utile potete recarvi a tempio di Telluri e chiedere di Fratello Erick .E' un sacerdote giovane ma non lasciatevi ingannare dalla sua giovane età , e' molto dotato e con una grande carriera davanti a se'. Ditegli che vi mando io, si farò in quattro per aiutarvi; non ha dimenticato che sono stata io a raccoglierlo dalla strada , a crescerlo e a dargli l'istruzione. Vi auguro buona fortuna, se avete notizie sapete dove trovarmi. addio." e così dicendo si alzò dalla consunta panca umida di birra stantia e si avviò verso l'uscita.
Dopo aver discusso alcuni minuti i miei signori decisero di recarsi presso il tempio e chiesero di Fratello Erick. Dopo un attesa di pochi minuti, avvolti in un atmosfera di serenità e da dense volute di esotici incensi , furono ricevuti dal giovane sacerdote.
A questi chiesero di poter vedere i resti dell' immondo essere che le guardie avevano portato al tempio, assieme ad altri che contemporaneamente al primo avevano aggredito degli inermi cittadini tra le vie della città e che furono eliminati dalla punta delle lance delle guardie. Erick scuotendo amaramente il capo disse che erano stati interrati nel camposanto retrostante al tempio, dopo una cerimonia di purificazione adatta a mondare la loro anima dannata. Oppose inoltre un fermo diniego alla sacrilega proposta dei miei signori di riesumarne la salma, operazione inutile visto che di certo quel cadavere non poteva appartenere alla casata dei Locht visto che il vecchio mercante era stato sepolto dopo una solenne cerimonia funebre , cosa che rende nulli anche i più potenti rituali negromantici.
Non convinti della sincerità del chierico decisero di vedere coi propri occhi lo stato degli inumati in quel cimitero in cui troppi sepolcri sembravano agitarsi inquieti.
Si recarono quindi al porto e cercarono un sarto dai pochi scrupoli e dalle mani rapaci, trovatolo il sergente Ramirez gli offrì rudemente alcune monete d'argento per farsi confezionare delle tuniche somiglianti a quelle dell'ordine di Telluri. La notte stessa scavalcarono le mura del tempio e penetrarono nel camposanto. Qui protetti da lembi di oscurità evocati dalle arcane arti di Thassadar scavarono l'umida terra sepolcrale che copriva la tomba del vecchio mercante. Dopo alcuni affannosi minuti le loro mani poterono toccare il legno della bara , fradicio di umidità . L' abile movimento di una lama d'acciaio saraliano divelse chiodi ormai corrosi e aprì il coperchio. Un pallido volto li fissava, avvolto in abiti di foggia austera, le mani aperte sul petto come a proteggere il cuore. Sembrava sepolto solo pochi minuti prima. Hellheaven cercò di prelevarlo dal sepolcro ma ebbe una strana sorpresa e una blasfema imprecazione gli sfuggì dalle labbra: la testa si stacco dal corpo e lo stesso fecero le mani dalle unghie curate. Altro non erano che perfette riproduzioni in cera.